«La Scrittura dice: Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Egli è nostro, nostro in una maniera assolutamente propria e al di sopra di ogni cosa propria. Egli nasce in noi ogni momento, incessantemente. […] In verità, perché questa nascita avvenga, è necessario un ritorno in se stessi; è necessario rientrare decisamente in se stessi. […]
Questo vuol dire uscire da noi stessi, elevarci al di fuori e al di sopra di noi stessi, dobbiamo rinunciare a ogni nostro volere, desiderare e agire; non deve restare in noi che una nuda e pura ricerca di Dio e assolutamente nulla del nostro essere, divenire, desiderare, ma solamente la volontà di appartenergli, di fargli posto nella parte più elevata e più intima, affinché egli possa realizzare in noi la sua opera e la sua nascita e non venga da noi ostacolato […] Se una cosa deve riceverne un’altra, dev’essere vuota, libera e sgombra. Sant’Agostino diceva: “Vuòtati, perché tu possa essere riempito; esci, per poter rientrare”. […] Se l’uomo preparasse così il posto, il fondo, non c’è alcun dubbio che Dio dovrebbe riempirlo completamente, anche se si dovesse rompere il cielo per colmare il vuoto. Tanto meno Dio lascia le cose vuote.
Perciò tu devi tacere: allora il Verbo di questa nascita potrà essere pronunciato in te e in te essere sentito. Ma sii certo: se vuoi parlare tu, egli deve tacere. Non si può servire meglio il Verbo che tacendo e ascoltando. Se esci completamente da te stesso, senza alcun dubbio egli entra, interamente; egli entrerà né più né meno di quanto tu esci. […]
In mezzo a questo silenzio, quando tutte le cose sono nel più grande silenzio, quando tutto è vero silenzio, allora veramente si sente il Verbo: perché, se vuoi che Dio parli, tu devi tacere; se vuoi che Dio entri, tutte le cose devono uscire. Quando nostro Signore Gesù entrò in Egitto, tutti gli idoli che erano nel paese caddero a terra; i tuoi idoli sono tutto ciò che – per buono o santo che sembri – impedisce che in te si compia, in modo vero e immediato, questa nascita».
(Giovanni Taulero, Sermone 1, Le tre nascite. Da ‘I sermoni’,
Paoline, Milano 1997, pp. 115.125)
AUGURI DI BUON NATALE!
don Paolo
Il blog in questi giorni sarà in pausa, ci rivediamo nel nuovo anno…
Grazie per gli auguri, che ricambio con gratitudine .
Meravigliose le parole di Taulero, ma……quanto difficile metterle in pratica ! Se solo sapessi come svuotarmi per lasciarmi riempire…!!!!