Un film sul fatto che Dio esiste e quindi un film sulla fede, quella senza fronzoli, non melense ma dura come il ghiaccio del nord, e tremenda come la follia. Le parole di Lounguine: “È semplicemente un film sul fatto che Dio esiste. Viene il momento quando questo diventa importante… ho la sensazione che il periodo dei cambiamenti sia terminato, che la società deve pensare all’eternità, al peccato e alla coscienza (…)”. Storia di un uomo – padre Anatoli – che viene in contatto col Male che non scarta e che non mette a lato ma lo attraversa, con la fede appunto, e che per questo viene considerato un folle, un ‘folle di Dio’, uno jurodivyj, figura centrale della spiritualità russo-ortodossa.
Delitto e castigo, colpa e redenzione s’inseguono senza fine in questa pellicola ambientata in uno scenario scarno ed essenziale, ma insieme di una natura spettacolare.
Citazione continua di altri capolavori come Solaris del connazionale Tarkovskij e Ordet del danese Carl Theodor Dreyer.