La donna che canta

Un film di Denis Villeneuve. Con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Remy Girard, Abdelghafour Elaaziz.

“Uno più uno può fare uno?” È questa l’inquietante domanda su cui si gioca tutto il film di Denis Villeneuve, interessante regista canadese che ne ‘La donna che canta’ adatta una pièce di successo di Wajdi Mouawad: Le sang des promesses.

Ambientato ai giorni nostri in Canada, Jeanne e Simon, fratello e sorella (gemelli) scoprono dal testamento della madre che il padre che credevano morto è in realtà vivo e dell’esistenza di un fratello di cui non sapevano nulla. Dei due, solo Jeanne decide di percorrere la difficile strada della verità partendo per Deressa (o Daresh), dove la madre compì i suoi studi universitari. Le ricerche della figlia procedono di pari passo con uno sguardo al tragico percorso giovanile della madre, entrambi diretti verso la verità sui parenti scomparsi. Un viaggio scandito in tanti capitoli, legati a un luogo o a un nome, come le tante piccole o grandi scoperte che faranno Jeanne e poi Simon (che a un certo momento abbandonerà il proprio scetticismo per portare a termine la sua parte di «disvelamento»), confrontandosi con una verità che fino ad allora entrambi avevano inconsciamente rimosso. Un viaggio che ha la forza e la tensione di un giallo, fra colpi di scena, speranze e rivelazioni.

Il film ambientato, servendosi di continui flash back, in parte nel libano degli anni ’80 con la sua guerra civile fra cristiani e musulmani, e in parte nella Libano odierna, tenta di raccontare un pezzo della sanguinosa storia recente della Palestina. E ci riesce, non risparmiando nulla della crudezza, degli incendi di violenza che giungono quasi inevitabili, al fine di testimoniare la verità di un mondo troppo vicino… Ci riesce, emozionando lasciando impietriti. Come il finale, che lascia senza parole, perché svelamento di una verità agghiacciante; come, in fondo, ogni verità che fa male, ma che a volte permette di rinascere…

One thought on “La donna che canta

  1. Complimenti al regista!Storia sconvolgente e ricca di forti emozioni…sembrava terribilmente vera!Molta sofferenza,odio…è vero,ma anche Amore e perdono…finale mozzafiato! c’è tanto da riflettere !Grazie.

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