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Caro don Paolo, tu dici bene, ma quel che tu affermi contraddice quanto è stato fatto passare dalla Chiesa per molti secoli. Chi ha assimilato certi concetti fino alla vecchiaia, non riuscirà mai ad accettare parole come le tue; non riuscirà ad abbandonare la vecchia religione; non riuscirà mai ad essere davvero libero. Te lo dico per esperienza. Quelli come te, e ce ne sono tanti, vengono considerati “eretici”; e certamente tu lo sai. Io stessa, quando faccio certi discorsi, vengo guardata di traverso. In certi blog vengo sommersa dagli insulti, ma non me ne importa.
Io penso infatti che tu ed altri abbiate ragione, ed era ora che qualcuno parlasse chiaramente, senza avere paura degli anatemi che arrivano da una certa gerarchia ma anche da alcuni preti semplici come te. È bene che si metta in evidenza sempre di più l’Amore del Padre e di Gesù.
Chissà quando arriverà l’età in cui prevarrà questa ( relativamente) nuova visione religiosa. Ci vorranno molti anni ancora. Siamo solo agli inizi, io credo.
E comunque la liturgia continua ad essere sempre la stessa: il termine “sacrificio” non viene cambiato; le colpe degli uomini sono sempre in primo piano e per esse si continua a chiedere il perdono di Dio, dall’inizio fino al termine della Messa. I fedeli partecipanti accettano tutto questo come se nulla fosse. E poi se ne vanno soddisfatti per avere assolto al precetto, e si sentono cristiani nel vero senso della parola. Beati loro!
ho ascoltato con grande interesse questa omelia e ringrazio don Paolo per le parole che ci liberano e confermano il sentire di molte persone d’oggi che sono attente alle parole di Gesù, più che talvolta, alle voci ed ai riti della liturgia. Da parte mia mi sento molto in sintonia con questa lettura del vangelo di Gesù, portatore di lieta notizia e libertà. Grazie don Paolo
Io ero cieca e sto iniziando a vedere… La luce è forte e penetra lo sguardo come una lama che attraversa il mio corpo fino ai piedi, muovendoli a passi interiori di novità.
Mi disseto quotidianamente a questa fonte, desiderando di avere altra sete…
L’indottrinamento del passato crolla come una casa senza fondamenta, creando un cumulo di macerie su cui desidero salire per respirare aria nuova, guardare lontano e chiamare le persone a raggiungermi per gioire insieme.
Gesù … ora si che saremo fratelli.
Grazie di cuore don Paolo di questo accompagnamento quotidiano